TRAIL, la prima volta di Massimo
TRAIL, la prima volta di Massimo

" Fra cinquanta metri il sentiero svolta a sinistra, sul guado in terra battuta costruito per attraversare il Chisone. Arrivati sull’altra sponda, secondo i miei calcoli mancheranno circa quattro chilometri all’arrivo. Il guado, anche se sterrato, è molto largo, scende fino a metà per poi risalire leggermente sulla sponda opposta.
Finalmente l’altra sponda. Ora non resta che seguire il corso del torrente passando nel bosco. Il più è arrivare a quando si svolterà a destra, in vista delle case, per l’ultimo tratto di sterrato e gli ultimi cinquecento metri di asfalto, poi l’arrivo.
Sembra di essere in un vecchio film giapponese di cappa e spada, con i samurai che corrono sempre senza mai fermarsi e nei loro chimono colorati percorrono viottoli di campagna, stradine sterrate e sentieri nel verde del bosco.
Siamo nel bosco, sentiero stretto che sale e scende. Si corre in fila, passando uno per volta. Qualcuno parla ancora, ma la maggior parte tace e respira, concentrato su se stesso.
Ho passato il momento di stanchezza, lungo le pietraie trovate dopo aver attraversato il ponte di Pinerolo. Dolorini diffusi, soprattutto ai piedi e soprattutto al piede sinistro, dove la piaga quasi guarita di domenica scorsa si è riaperta. Ma non importa. Ora conta solo arrivare. Il tizio a cui mi sono incollato da un po’ non rallenta, ma non lascio che mi stacchi. Supero uno in palese difficoltà, che cerca di correre ma procede lentamente. Poi due che, a circa due Km dall’arrivo, hanno mollato e chiacchierano pacatamente mentre camminano verso il paese.
Svolta a destra. Si vedono le case. Circa 1,5 Km. Arrivati sull’asfalto per gli ultimi 500 metri proverò a raccogliere le forze residue, se ce ne saranno ancora, per tentare di spingere. "

 Non avevo mai fatto una corsa di questo tipo, quindi non avevo idea di come sarebbe stato. Puntavo a stare nelle due ore e magari, se solo possibile, entro 1 ora e 50 minuti. Tempo effettivo: 01,43,42  Contento

Ciao. Alla prossima